Primo dicembre

Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS

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Il 1 dicembre si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, istituita per la prima volta nel 1988 per volontà dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La data ricorda che il 1 dicembre 1981 è stato diagnosticato il primo caso di AIDS. La cura tempestiva, ormai, è in grado di rendere cronica una malattia che fino a 30 anni fa era sinonimo di morte; per scoprire il contagio, i test rapidi sono un incentivo in più , scandagliano la saliva o il sangue danno una risposta nel giro di una decina di minuti, ma sono sempre test da effettuare in strutture sanitarie. L’associazione Arcigay Siracusa conferma il proprio impegno nell’assicurare le azioni essenziali per un’efficace lotta all’HIV, sensibilizzare la cittadinanza siracusana sull’importanza della salute sessuale e del suo valore in termini di benessere e qualità di vita. Per questo venerdi 9 dicembre alle 20;30, Arcigay Siracusa terrà la quarta edizione del Candlelight, con una fiaccolata che partirà da Piazzetta San Rocco e si concluderà in Pizza Minerva (angolo Piazza Duomo) dove si formerà un grande fiocco rosso. Una tavola rotonda si terrà alle 17 presso Officina Giovani in Ortigia con la partecipazione della rete degli Studenti Medi. Dopo la fiaccolata seguirà una breve riflessione con Benedetto Maurizio Celesia, infettologo HIV e malattie correlate dell’ospedale Garibaldi Nesima Catania. “Vogliamo sensibilizzare – continua Armando Caravini – quanto sia importante che la società civile svolga un ruolo centrale nella prevenzione, trattamento, cura e sostegno. Il nostro obiettivo è di ricordare ai siracusani che l’infezione HIV è una realtà ancora presente tra noi, non colpisce solamente alcune categorie di persone; il virus HIV è popolare, e può colpire chiunque perché si contrae attraverso comportamenti a rischio. Non bisogna evitare i rapporti con le persone sieropositive ma bisogna evitare i rapporti sessuali non protetti; siamo convinti che anche rimuovere lo “stigma” verso questa infezione sia prevenzione”.