Venti ore e trentadue minuti al mese di lavoro per costi simili alla Casa Bianca. Non è un film di fantascienza, è l’Ars a Palermo. La denuncia è del deputato Stefano Zito, Movimento Cinque Stelle, il quale, questa mattina in sede di conferenza stampa, alla domanda “quanto ci costa realmente l’Ars?” risponde ironizzando “quanto la Casa Bianca”.
“L’assemblea negli anni sta diminuendo i costi – ammette Zito – passando da 160 milioni a 137 di quest’anno. – e poi continua Zito – Il costo dei deputati è di oltre 15milioni”.
Ma, ed ecco la parte più saliente del discorso, a costi elevati non corrisponde un’elevata produttività, denuncia il parlamentare.
Sorprendente, ma neanche troppo visto il passato della politica siciliana che ha visto, grazie ai “privilegi” dello Statuto speciale, l’approvazione della circolare Chinnici, che ha bloccato nella nostra Isola i tagli imposti a livello nazionale per assessori e consiglieri comunali, con un conseguente taglio dei costi. Poi con gli anni le cose sono un po’ cambiate, ma le radici storiche e gli sprechi rimangono.
Insomma l’Ars costa ed anche tanto, ed è stata proprio l’Ars a volere così. Ma adesso il vento del cambiamento si è abbattuto sulla politica italiana a tutti i livelli, tanto che è proprio un componente dell’Ars a denunciare i costi. Eppure, proprio lo scorso gennaio Stefano Zito era stato incoronato il secondo deputato più ricco tra i siracusani che ricoprono un banco a Palazzo dei Normanni a Palermo, preceduto solo da Giuseppe Gennuso.
A certificarlo è l’elenco dei redditi pubblicati sul sito dell’Assemblea regionale così come accade ogni anno e come previsto dalla legge.
Zito ha dichiarato redditi per 70.988 euro. Un cifra certamente non bassa, ma neanche altissima considerando il più ricco in assoluto all’Ars, Luigi Genovese, il quale ha dichiarato poco meno di 278mila euro lordi.
A precisare la questione è proprio Stefano Zito: “Quei dati corrispondono ai redditi ufficiali che risultano allo Stato, ma io ho rinunciato ad una buona parte di questi soldi, tanto che negli ultimi anni ho restituito oltre 240mila euro, pagando le tasse però sull’intero ammontare dello stipendio”.