E’ ancora timida quella bellissima Sicilia, come una fanciulla dal fascino integro e irraggiungibile. Lei, dall’immenso potenziale, ancora tutto da scoprire. I siti Unesco nell’Isola stanno praticamente a zero. Taormina con il suo Teatro Antico in testa sfiora 1 milione di presenze, segue a ruota la Valle dei templi di Agrigento in costante crescita e, con 700mila circa, il teatro greco di Siracusa.
Numeri troppo bassi, se si pensa che solo Pompei, fino ad oggi, ha contato 3 milioni e 200mila visitatori in costante aumento rispetto agli anni passati mentre Venezia, con oltre 7 milioni di presenze, secondo i dati dell’Annuario di Venezia.
A snocciolare i numeri è il “Rapporto sul turismo 2017”, curato da UniCredit e Touring Club Italiano, che pone la Sicilia al nono posto fra le regioni italiane per presenze turistiche con oltre 14,5 milioni di presenze.
Per quanto riguarda la distribuzione percentuale delle presenze turistiche nelle province siciliane risulta in testa Messina con il 24,3% del dato complessivo regionale, trainata dai flussi turistici legati a Taormina: a seguire vi sono poi Palermo (20,2%), Trapani (14,9%), Catania (13,6%), Siracusa (9,7%) e Agrigento (8,9%).
Il dato positivo, è che il flusso turistico è in aumento. A dirlo, sulle pagine del Quotidiano di Sicilia, è anche l’assessore regionale Antony Barbagallo: “Secondo l’Osservatorio turistico nei primi sei mesi del 2017 si registrano 2,2 milioni di arrivi, con un +19% rispetto allo scorso anno, e quasi 6,6 milioni di presenze, ovvero un +14,6% sullo stesso periodo dell’anno scorso”.