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Imprese: meno saracinesche calate, ma a Siracusa il dato è ancora alto

Imprese: tirato un freno nel numero di saracinesche calate, ma a Siracusa il dato è ancora alto

Ripresa dell’economia in tutta l’Italia, ma in Sicilia, regione in controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno. Infatti, esaminando le singole circoscrizioni, il Mezzogiorno fa registrare il migliore risultato del trimestre: “solo” -1.514 imprese, pari a una variazione negativa dello stock dello 0,07%.

E’ questa la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel I° trimestre 2018, diffusi da Unioncamere-InfoCamere.
A chiudere le saracinesche sono sempre meno imprese in quasi tutte le regioni, con l’eccezione di Sicilia (+0,18%), e qualche altra regione.

Per quanto riguarda la provincia di Siracusa, sono il 29% le imprese che nel primo trimestre hanno deciso di chiudere, superata in Sicilia solo dalla provincia di Catania dove si è registrato il 63%.

Tra i settori, i saldi positivi più significativi si registrano nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.326 unità, per una crescita dello 0,7%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (mille un’unità nei primi tre mesi del 2018) e nei servizi di informazione e comunicazione (+580). Rispetto al I trimestre 2017, due tra i tre settori numericamente più consistenti dell’economia evidenziano un’inversione di tendenza, pur continuando a far registrare un segno “meno” davanti al proprio saldo, con perdite dello stock più contenute rispetto a dodici mesi fa: le costruzioni (-0,61% contro -0,67%) e le attività manifatturiere (-0,53% contro -0,57%). Il commercio continua invece ad arretrare perdendo quasi mille unità in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: saldo negativo di 9.648 imprese (-0,57% in termini relativi), risultato peggiore di quello del 2017, quando il saldo si attestò a -8.766 unità.