La parola al notaio 07/12/2020

La parola al notaio: Mio padre è morto un po’ di tempo fa, ho trovato due lettere dove aveva scritto come voleva lasciare le sue cose. Cosa devo fare?

La parola al notaio: Mio è padre morto un po' di tempo fa, ho trovato due lettere dove aveva scritto come voleva lasciare le sue cose. Cosa devo fare?

Domada
Tempo fa è deceduto mio padre. Qualche giorno fa ho trovato, in un cassetto di casa sua, due sue lettere dove aveva scritto come voleva lasciare le sue cose. Mi hanno detto che sono due testamenti e che devo portare dal notaio quello con la data più recente. Cosa devo fare?
Antonella G.
.A
Risposta
Può capitare, come è successo alle cortese lettrice che, controllando bene fra le carte dei propri cari, spunti fuori un testamento. Un testamento è tale se chi lo redige dispone delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Viene definito olografo, se è stato scritto interamente di pugno dall’autore (e non a macchina) e sottoscritto sempre dall’autore. In tal caso, chi trova un testamento è tenuto a renderlo pubblico perché è moralmente corretto che la volontà del defunto venga realmente conosciuta da tutti. Se il de cuius (così si definisce tecnicamente il defunto) avesse voluto diversamente, avrebbe distrutto il testamento non più gradito, o lo avrebbe annullato. Invece, il fatto stesso di averlo lasciato a disposizione dei suoi cari, manifesta la volontà di confermare quanto scritto e la sua legittima aspirazione al fatto che, chi avesse trovato quel documento, lo avrebbe reso pubblico ufficialmente.
Pertanto la risposta alla prima domanda è: si, bisogna pubblicare il testamento, perché ciò è un preciso dovere di chi lo rinviene (463 n.5 cc). Sarà necessario depositarlo agli atti di un notaio.
Ma il caso specifico ha una sua particolarità: sembra vi siano 2 schede testamentarie e pare che la gentile signora sia stata indirizzata a pubblicare solo la seconda.
La soluzione non è corretta. È ben vero che, in genere, il secondo testamento annulla e sostituisce il primo, ma è anche vero che è pure possibile che le due schede possano coesistere, integrando le volontà in una volontà unica, più complessa. Inoltre, anche quando nel secondo testamento fosse stato scritto “annullo il vecchio “, non è detto che il primo testamento sia stato realmente annullato, perché il secondo potrebbe, a sua volta, essere invalido (per esempio perché reca una firma apocrifa, quindi non vera), rendendo automaticamente valida la prima scheda, apparentemente annullata.
È buona norma, pertanto, procedere per prima cosa, alla pubblicazione di entrambi i testamenti, lasciando poi che sia possibile interpretateli entrambi, studiandoli in ogni loro aspetto, rendendo possibile una cosa fondamentale: la vera ricerca della reale volontà del defunto, affinché questa possa essere puntualmente attuata.