SCISSIONE PD

La Princiotta non parla: “La parola a loro”

La Princiotta non parla: "La parola a loro"

Princiotta dentro o Princiotta fuori? E niente, questo dilemma Amletico persiste.
Si sta consumando proprio in questi giorni la scissione del Partito Democratico che vede da un lato i Renziani riacquistare forza, dall’altro l’Aera riformista risorgere nei Democratici Progressisti, e infine una parte dell’una e dell’altra fare alleanze per “rimanere a galla”.
Ancora una volta, la storia della consigliera Simona Princiotta è in contro tendenza. Se per ciascuno dei volti noti del Pd il dubbio è solo uscire o no dal partito, per lei la domanda è più di una. Il Partito butterà fuori la Princiotta? La Princiotta vuole rimanere? Oppure deciderà di seguire Pippo Zappulla, suo alleato, che ha già dichiarato di essere fuori dal PD?
Come si ricorderà, la consigliera era stata convocata in Commissione di garanzia, su richiesta di alcuni consiglieri di maggioranza che avevano avanzato la richiesta di buttare fuori dal partito Simona Princiotta. Questo succedeva un mese fa, e dopo all’incirca 30 giorni nulla si è mosso. La Princiotta è stata chiamata in commissione a dire la sua, e poi i componenti si sarebbero dovuti riunire per decidere se espellere la consigliere dal Partito Democratico. Se questo dovesse verificarsi, sarebbe il primo caso in tutta Italia di espulsione dal Pd.
Ma adesso con la scissione tutto potrebbe cambiare? Eh no, tutto rimane in fase di stallo perchè Simona Princiotta non vuole dichiarare nulla sulla sua posizione dentro o fuori il partito. Lo spirito è capire cosa farà il Partito nei suoi confronti, per poi agire.
La possibilità di abbandonare il campo di battaglia sembra esserci, ma niente di definitivo si saprà se non prima della decisione della commissione. Quest’ultima potrebbe riunirsi la prima settimana di marzo.
Nel frattempo dalla consigliera, poche parole, ma tutte pungenti.

Uscire dal Pd è una cortesia nei confronti dei Garozziani – dichiara Simona Princiotta a Siracusa Post – Il Pd è un partito che ha fallito, e a Siracusa più che mai. E’ un partito piegato su sè stesso che non sa rigenerarsi: stessi nomi, stesse poltrone e dinamiche vecchie. I principi che reggono il Pd sono: ‘ difendersi sempre’ oppure ‘i panni sporchi si lavano in casa’. Ogni riunione del Pd è la fiera dell’ipocrisia. Io sono innamorata della sinistra, quella vicina la gente più debole, non del Pd. Ma uscire potrebbe anche significare scrollarsi le responsabilità del fallimento del partito

Sul quadro politico generale conclude:

Garozzo in questo momento starà brindando sull’uscita dell’Area Riformista dal Pd, ma lui ha combinato talmente tanti danni che a Siracusa avremo almeno 10 anni di destra. La città è sporca, disordinata e tra i cittadini c’è troppo malcontento