GUARDIA DI FINANZA e polizia

Nel siracusano, centri scommesse senza autorizzazioni: nel mirino delle Fiamme gialle 8 attività, 12 indagati

Nel siracusano, centri scommesse senza autorizzazioni: nel mirino delle Fiamme gialle 8 attività, 12 indagati

Otto le attività commerciali dove illecitamente venivano raccolte scommesse su eventi sportivi. Questo il bilancio di una vasta operazione svolta a Siracusa da Guardia di Finanza e Polizia di Stato.
Di queste 8 attività, 3 di essi, 1 ubicato a Canicattini Bagni e 2 a Siracusa, hanno rapidamente cessato la loro attività, mentre i sigilli sono stati apposti solo sui 5 centri ancora operativi, 2 dei quali si trovano ad Avola e 3 nel capoluogo di provincia. I titolari, in totale 9 soggetti, risultano indagati per aver gestito, in assenza di licenza e concessione, centri scommesse a insegna “Stanleybet”, svolgendo illecitamente un’attività organizzata al fine di accettare, raccogliere e comunque favorire l’accettazione e la raccolta delle giocate che, per via telefonica o telematica, venivano accettate all’estero dalla società maltese Stanleybet Malta Limited.

Oltre alle irregolarità amministrative, le indagini hanno portato a capire che i centri avrebbero operato per conto di una società di scommesse con sede a Malta, la Stanleybet Malta Limited, avrebbero raccolto su rete fisica le scommesse mediante la consegna di denaro contante da parte degli avventori e l’utilizzo di conti giochi appositi, intestati ai titolari del centro o di soggetti terzi, per la giocata presso il server della casa madre.

Tale modalità di raccolta delle “puntate”, dove i titolari dei centri procedono alla raccolta diretta di somme di denaro dagli scommettitori, origina una illecita attività di intermediazione in favore del gestore estero, in questo caso ubicato a Malta.
In sostanza, i centri scommesse che operano sul territorio nazionale, legati a società straniere, possono limitarsi a fornire ausilio informatico agli avventori, mettendo a loro disposizione i terminali su cui gli stessi potranno generare conti gioco individuali, univocamente riferibili allo scommettitore, originando un rapporto diretto tra scommettitore e bookmaker estero.
Nei centri scommesse indagati, invece, è stato rilevato che il rapporto diretto tra scommettitore e società maltese di raccolta non si è realizzato, atteso che venivano riscosse in contante le scommesse dei singoli avventori, facendo confluire le somme in conti gioco non riferibili al giocatore.
Infine, altri tre soggetti (12 in tutto) risultano indagati per aver partecipato alle illecite attività.