Omicidio Scarso

I due autori inchiodati da un terzo giovane

I due autori inchiodati da un terzo giovane

Nuovi particolari trapelano dalle indagini sull’omicidio di Giuseppe Scarso,l’anziano siracusano, vittima di un’aggressione con il fuoco il 2 ottobre scorso nella sua casa del quartiere Grottasanta a Siracusa. Sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa che si è tenuta in Questura con la partecipazione del Procuratore, Giordano e del Pm Andrea Palmieri, oltre al Questore Cageggi, al dirigente della Squadra Mobile, Stramandino, e al vice Scalisi.
“E’ stata un’indagine difficile – ha tenuto a precisare il Procuratore – perché i due presunti responsabili non erano soggetti noti. Gli investigatori hanno fatto un lavoro certosino che piano piano li ha portati a chiudere il cerchio su una vicenda molto triste”. E se da un lato è mancata la collaborazione dei residenti della zona, importanti sono state le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza. Il difficile, però, è stato proprio dare un nome ai giovani ripresi dalle telecamere. La chiave di volta è arrivata con l’individuazione del terzo giovane che, avrebbe partecipato ai primi due episodi di “bullismo” messi in atto nei confronti di Scarso: quelli del 28 e 30 settembre, ma che avrebbe deciso di non prendere parte al terzo, quello del 2 ottobre che poi si sarebbe rivelato fatale per l’anziano. Proprio questo ragazzo, avrebbe raccolto le confidenze degli altri due su quanto accaduto la notte tra il primo e il due ottobre e avrebbe indicato la quarta persona a conoscenza dell’aggressione mortale. Le due testimonianze avrebbero dato agli investigatori e alla Procura le conferme che mancavano per inchiodare i presunti responsabili. Da li il fermo di Tranchina e le successive due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip a carico di Tranchina, che avrebbe ammesso la propria responsabilità, precisando di non aver l’intenzione di uccidere l’anziano, e del secondo ragazzo, allo stato irreperibile.