Tempi rilassati e allungati in Sicilia per i pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese. Secondo uno studio della Confartigianato Sicilia, si parla mediamente di 72 giorni di ritardo: 14 giorni in più rispetto alla media nazionale di 58 giorni e 42 giorni in più rispetto al limite di 30 previsti dalla direttiva europea contro i ritardi di pagamento.
Tra le prime 10 province italiane con i tempi più elevati c’è anche Siracusa con 80 giorni di ritardo, preceduta solo da Agrigento che ne registra 97. A seguire: Caltanissetta (75), Palermo (72), Catania (69) e Messina (67).
L’analisi per tipologia degli enti pagatori mette in evidenza che il sistema sanitario, che dovrebbe pagare le proprie fatture entro 60 giorni dalla data del loro ricevimento, in Sicilia impiega in media 77 giorni, 12 in più rispetto alla media nazionale (65 giorni).
Per i Comuni, la Sicilia con tempi medi di pagamento di 78 giorni, figura tra le regioni meno performanti e occupa la sesta posizione del rank nazionale impiegando 18 giorni in più rispetto alla media nazionale (60 giorni).
Per quanto riguarda le altre Pubbliche amministrazione la nostra regione presenta tempi medi di pagamento pari a 51 giorni, che la posizionano all’ottavo posto su 21 nella classifica regionale impiegandone 4 in più rispetto alla media nazionale (47 giorni).
Confartigianato Sicilia denuncia che tutti e tre gli enti pagatori in Sicilia non rispettano i limiti di legge: il Sistema sanitario ne impiega 17 in più rispetto al limite, le altre Pa ne impiegano 21 in più e i Comuni 48 in più.
A livello provinciale, focalizzando l’attenzione sui tempi medi di pagamento impiegati dai Comuni pagatori, figurano tra le province italiane meno virtuose: Agrigento con 93 giorni e Siracusa con 92 giorni.