Un progetto-pilota portato avanti dal 2009 nelle carceri di Cavadonna a Siracusa e in quello di Augusta sui percorsi di cura dei pedofili sarà illustrato domani al centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime alle 18.30, nell’ambito di un incontro organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. Un disturbo clinico terribile sul quale alcune operatrici carcerarie hanno lavorato e stanno lavorando seguendo da anni alcuni detenuti. Sono Teresa Tringali, psicologa nel carcere di Cavadonna, Felicia Cataldi responsabile del Settore educativo del carcere siracusano e Franca Nicolosi, funzionario giuridico pedagogico nel carcere di Augusta. “Stiamo portando avanti da anni – spiega la psicologa – un percorso di riabilitazione che, vede inizialmente i soggetti coinvolti negare il reato per poi acquisire man mano consapevolezza. Proviamo a entrare nei loro meccanismi mentali per farli rendere conto dei loro comportamenti di devianza”. Dal 2009 a oggi sono stati un centinaio i detenuti accusati di pedofilia seguiti in questo percorso dagli educatori e dalla psicologa, ma c’è ancora tanto da fare: tra le iniziative del gruppo di lavoro c’è quello di istituire una linea telefonica dedicata, aperta a coloro che pensano di aver bisogno d’aiuto per non soccombere a questo che è a tutti gli effetti un disturbo clinico. Mancano le risorse e un numero adeguato di educatori formati a seguire questo tipo di percorso, ma l’esperienza maturata in queste due realtà è senza alcun dubbio importante perché consente di stilare un protocollo di intervento. A testimonianza del lavoro svolto durante l’incontro di domani saranno proiettate delle interviste che sono state realizzate nei giorni scorsi in carcere e nelle quali le persone raccontano la loro vita, prima della detenzione e durante, ed il percorso di riabilitazione intrapreso.