Dopo la burrasca della Leopolda, dove il Premier Matteo Renzi ha rimproverato e non poco l’ala di minoranza del Pd, Pierluigi Bersani, tra i maggiori rappresentanti del movimento che si contrappone al Presidente del Consiglio è arrivato questo pomeriggio a Siracusa, presso l’Aula Mineo Uno a Scala Greca per un incontro con i vertici del Pd e tutti i simpatizzanti.
Il Primo intervento è stato dell’assessore regionale Bruno Marziano, a seguire quello del deputato Pippo Zappulla, il quale difende la posizione di Bersani criticando quanti hanno gridato “Fuori!”. “I valori della sinistra – continua il deputato – sono l’inclusione e la condivisione, principi e valori basilari del Pd. Qusto rischia di trasformarsi nel Pd che non hanno contribuito a fondare”.
Adesso è la volta di Bersani, “Il giorno dopo del Referendum, che sia il Si o il No a vincere, l’unica che avrà perso sarà l’Italia, perché questo Si o No sta comunque dividendo il Pese e la politica italiana. Questa destra non è la destra classica, è una destra non liberista ma di chiusura proibizionista. Le tecnologie hanno portato una carenza di posti di lavoro e la destra questo lo sa, ma non lo vuole ammettere. Con questa destra se noi, come sinistra, non ci attrezziamo siamo fuori. Aspettiamo che siano loro a dire fuori i voucher dall’Italia? Costerà qualcosa in più ristabilire il lavoro fisso, ma il lavoratore che ha sicurezza diventa anche un consumatore. Qui è passata l’idea del ‘meno tasse per tutti’, ma non si può. Bisogna combattere la precarietà ed è necessario uno sforzo comune.
Per istruzione sanità e sicurezza non ci devono essere né poveri né ricchi. Quest’anno nella finanziaria dobbiamo necessariamente aggiungere un tot per malattia e tecnologia avanzate, ma ci vuole un investimento massiccio, non fettine di torte. Meno bonus e più welfare.
Nei confronti dell’Europa non possiamo pretendere di fare debito. Ma lo dobbiamo fare solo per gli investimenti il resto ce lo dobbiamo pagare da noi
Sul tema sud ci sono due fattori, uno, parlare allo stesso modo sia al sud che al nord. Bisogna ricordare che se spendi 100 di investimenti al sud 40 tornano al nord. Io sono per dire che queste sono le linee di investimenti per l’italia. La forza degli incentivi si raddoppia al sud. La divisione dei compiti stato Regione fa ridere, perché finisce che nessuno cura un malato utilizzando scarica barili”.
Interviene uno attivista dal pubblico e chiede perché tutto quello che dice Bersani non è stato fatto prima?
La tensione si scioglie quando il resto della platea insorge in difesa di Bersani stesso, e tutto termina con un applauso finale.
“Se va avanti così un bel giorno per sapere chi sono i senatori dovremmo aspettare le gazzette locali. Noi abbiamo un governo che ha fatto tutto quello che ha voluto dal jobs act alle scuole, con un Pd che ha la maggioranza e governa in maniera dispotica. Quando vedo gente che urla fuori, un po’ la prendo come una goliardata, ma dall’altro lato questa cosa fa riflettere, perché è frutto di un disagio sociale che non possiamo lasciare in mano alla destra.
Io dico che oltre ai temi di merito c’è il tema del nostro partito che predica bene ma poi è assente nei veri problemi”. (SEGUE)