Simona Princiotta torna ad alzare il polverone e ad attirare l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica su quello che definisce “il Sistema Siracusa”, che avrebbe operato, a suo dire, in maniera scientifica per screditarla e metterla fuori gioco dopo le tante denunce da lei presentate sin dal 2013 su presunto malaffare in Comune.
Oggi la prima di due conferenze stampa attraverso le quali la consigliera comunale del Movimento Democratici e Progressisti denuncia pubblicamente coloro che, a suo dire, avrebbero agito nell’ambito di quella che definisce “una pantomima mediatico-giudiziaria fondata su fatti falsi con l’uso di uomini che in una prima fase si sono “prestati” alla simulazione di reati nei miei confronti, successivamente si sono pentiti e hanno sentito l’esigenza “morale” di raccontare la verità”.
Costui, che prima l’avrebbe accusata e che poi avrebbe deciso di dire la verità sul suo conto è Rosario Piccione, ex collaboratore di giustizia, che avrebbe fornito alla Princiotta materiale documentale a supporto delle sue affermazioni. Mail, registrazioni di conversazioni telefoniche, messaggi, foto che hanno costituito un fascicolo di centinaia di pagine di indagini difensive depositate in procura dall’avvocato della consigliera con ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione, calunnia e istigazione alla simulazione di reato. L’indice della consigliera Princiotta è puntato contro alcuni giornalisti, politici e magistrati, che ai suoi danni avrebbero ordito una sistematica “macchina del fango”.
Sulla pace fatta con Piccione, la Princiotta afferma che l’uomo da un anno cerca di contattarla e che, solo dopo che quest’ultimo avrebbe confessato a terzi le bugie dette sul conto della consigliera, quest’ultima avrebbe deciso di parlargli. Da qui sarebbe poi scaturito gran parte del materiale che compone il fascicolo depositato in Procura.
Ed è proprio sul ruolo di Piccione che si gioca l’intera partita: le cose che ha detto nell’arco di questi anni sono state utilizzate prima dai detrattori della Princiotta contro di lei e adesso, dopo la marcia indietro dell’ex collaboratore, dalla Princiotta contro i suoi accusatori. Ma è lecito chiedersi: “quando dice la verità Piccione?” Oppure: “Piccione dice sempre la verità o dice sempre il falso?”
La consigliera rivela poi di aver denunciato un investigatore, che, secondo quanto riferisce, le sarebbe stato messo alle costole, seguendola ovunque anche in circostanze strettamente private. “Chi lo paga e chi lo sta pagando?” chiede infine Simona Princiotta che mira a conoscere “i mandanti di un’attività da stalker messa in atto – dice – nei miei confronti e dei miei figli”.
Il capitolo sul Sistema Siracusa, però, non è ancora chiuso: per la conferenza stampa di domani sono annunciate altre rivelazioni e altre denunce, forse anche più pesanti di queste.
