Tranchant e netta l’analisi dell’architetto Vera Greco sul progetto di restyling del parcheggio Talete proposto dall’amministrazione comunale di Siracusa e contro il quale è schierato da tempo il Comitato per l’abbattimento.
Vera Greco, Segretaria della sezione Sicilia dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, in predenza ha diretto il Parco Archeologico Naxos Taormina, il Museo di Palazzo Bellomo a Siracusa ed è stata Soprintendente ai beni Culturali di Ragusa e di Catania, solo per citare alcuni dei suoi precedenti incarichi, parla chiaro e definisce il progetto “ntervento di ‘mascheramento’, un cerone, ma per nulla coprente e convincente, dal momento che per mascherare un ecomostro del genere ci vorrebbero chilometriche pareti di verde verticale, per intenderci quelle di Patrick Blanck, utilizzate per il Museo Quay Branly di Jean Nouvel a Parigi, e non striminziti tralci destinati ad un destino di triste morte. Ma anche le chilometriche pareti verdi di Patrick Blanck, comunque, anche a voler immaginare per assurdo una simile operazione, avrebbero l’effetto opposto, cioè di ‘rinforzare’ e sottolineare ancora di più il volume fuori scala che chiude inesorabilmente con un claustrale muro di impenetrabile cemento la possibilità di riallacciare il rapporto con il mare”.
Secondo l’architetto Greco, invece “Emerge con forza il bisogno primario di riqualificare questo prezioso lembo di Ortigia, isola dichiarata patrimonio dell’umanità e iscritta nella Whl dell’Unesco, cercando di limitare quanto più i danni di un intervento invasivo che ha tranciato il mare dal paesaggio urbano, che ha bisogno di azioni più qualificate ed incisive”.
“La vera riqualificazione – spiega Vera Greco – sarebbe un intervento di riconquista del rapporto col mare con una passeggiata, un lungomare da cui si possa avere l’accesso per la balneazione, e con spazi per il tempo libero, e la socializzazione. Può diventare la rinascita di un pezzo di città – conclude – che riconquista una straordinaria qualità della vita dei residenti e dei visitatori. Un intervento di architettura del paesaggio in una visione olistica e di economia circolare”.
