“Lascio il Partito Democratico, oramai in brandelli (sia a livello nazionale che provinciale) a causa del devastante renzismo” – così esordisce Simona Princiotta in conferenza stampa, occasione per dare ufficialmente la notizia che aleggiava nell’aria da settimane: “Decido di aderire ai Democratici progressisti”.
Dice chiaramente che si candiderà ma non dice per quale competizione elettorale. “Nei prossimi mesi – afferma – nell’ambito di Democratici e Progressisti sarò candidata laddove sarà ritenuto opportuno e non mi candiderò per partecipare, ma per vincere”.
Una conferenza stampa molto particolare, fatta di cittadini. Notizia peraltro già anticipata da Siracusa Post: “Non sarò sola – aveva detto – Ci saranno rappresentanti cittadini di ogni quartiere e di ogni strato sociale della città. Ho chiesto ai siracusani di non stare dietro le tastiere a commentare, ma di partecipare attivamente. Dimostrerò che c’è ancora qualcuno che ha voglia di spendersi per la città”. E così è stato.
Ma il suo impegno politico futuro non è stato l’unico argomento dell’incontro con la stampa: la consigliera, ancora una volta, ha puntato l’indice contro l’operato dell’attuale amministrazione comunale, che, a suo dire, avrebbe “navigato a vista, senza un progetto per la città a 4 anni dal suo insediamento, contribuendo ad affondare Siracusa in ogni suo settore, dalle politiche sociali a quelle culturali”, solo per dirne alcune.
Inevitabile il riferimento al sindaco Garozzo e l Pd: “La questione dell’azzeramento della giunta è stata una farsa – affonda il colpo la Princiotta – e il Pd, in realtà, si è rivelato un partito che pensa a fare solo filosofia, senza occuparsi dei problemi reali della città”.
Non poteva mancare poi la sua presa di posizione in merito all’ultima dichiarazione pubblica del primo cittadino che portava un attacco ad alcuni magistrati. ” Io non ho bisogno di attaccare i magistrati – dice con forze – perché ho fiducia nell’operato del procuratore Giordano. Eppure – rincara la dose – il sindaco dovrebbe spiegare come mai tutte le denunce contro di me finivano sempre nelle stesse mani, e come mai venivo puntualmente rinviata a giudizio. Come mai un magistrato che chiede il rinvio giudizio di un’indagata, rifiuta per ben due volte l’interrogatorio (spettante per diritto) per poi chiedere il non luogo a procedere dinnanzi al Gip in udienza preliminare. E ancora – continua in un crescendo la Princiotta – perché il Sindaco non spiega come ha fatto ad ottenere in una settimana dalla denuncia, un mandato di perquisizione e sequestro a casa della sottoscritta e come mai nonostante la sentenza del riesame che ordinava il rilascio degli oggetti sequestrati perché la denuncia considerata infondata, il magistrato in violazione del provvedimento ha eseguito le prove irripetibili sul mio telefono”.
Insomma un fiume in piena Simona Princiotta che non arretra di un passo e che fa pensare che le sorprese, in un futuro prossimo o meno, non mancheranno.