IERI AL SANTUARIO

Siracusa, Acli: “I valori cristiani fondamenta di etica e politica”

Siracusa, Acli: "I valori cristiani fondamenta dell'etica e della politica"

“Il fondamento dell’etica è la fede, senza fede l’etica si smarrisce; l’etica è però l’anima della politica e se manca il rischio è l’arrivismo e quindi l’affarismo” – è questa la riflessione si Monsignor Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa, che ha fatto da cornice nella giornata di ieri, venerdì 13 gennaio, al momento di riflessione organizzato dalle Acli.
Nella relazione introduttiva sono stati riportati alla memoria due episodi importati per il capoluogo aretuseo: la lacrimazione del quadretto di Maria e la visita di San Giovanni Paolo II, eventi di fatto passati quasi nel dimenticatoio. Come riportare la fede in città? Necessario ripartire dalle scuole, ripristinando ad esempio l’educazione civica; inoltre l’unione delle forze sane del Paese, definite “slegate e troppo interessate al proprio orticello” dovrebbe essere il motore principale per una rinascita e una ricerca che miri a scovare e successivamente a sconfiggere le cause profonde della povertà, economica e morale, che attanaglia la nostra società.
L’abbandono dei valori cristiani, non solo come fede, ma come stile di vita, potrebbe scatenare un senso di solitudine, sentimento che va a braccetto con l’egoismo. “La soluzione – secondo Franco Luca, vice presidente Acli Sicilia – è quella di svegliare le nostre coscienze cristiane, anteponendo al profitto personale gli interessi generali”.
Eppure secondo Marco Fatuzzo, responsabile per Siracusa del Movimento dei Focolari e già sindaco del capoluogo aretuseo, tutto il male non si racchiude nel Palazzo di Città: “se pensiamo a quello che avviene per le strade, dove tre giovani, per gioco, danno fuoco ad un povero anziano, oppure a quanto accaduto a padre Carlo D’Antoni, già prosciolto da accuse infamanti ma messo in mezzo a vicende a lui estranee soltanto per aver concesso i suoi spazi per una festa di compleanno; a padre Rosario Lo Bello, fatto oggetto di vergognose accuse e allusioni via social, senza dimenticare l’esplosione delle case da gioco e dei centri scommesse concentrati proprio su quella piazza Euripide che ha visto esposto il quadretto lacrimante della Madonnina, allora ci rendiamo conto che anche questioni come gettonopoli o firmopoli assumono valenze diverse, seppur certamente non meno gravi”.
Siracusa, secondo Fatuzzo, è una società di fatto ma non ancora una comunità, perché i legami tra i cittadini sono puramente formali, privi di empatia. Quanto al dito puntato verso la politica, l’ex sindaco è molto chiaro: “ad oggi non mi risulta che i nostri rappresentanti siano nominati grazie ad un sorteggio quindi se c’è ancora chi viene eletto da oltre vent’anni è evidente che ci sono anche elettori che ne sostengono l’operato; questo modo di votare è un chiaro esempio di individualismo, per il quale la scelta elettorale non viene esercitata pensando al bene collettivo ma piuttosto al rapporto personale che lega l’elettore al candidato. In questo modo però – conclude Marco Fatuzzo – è davvero difficile comprendere le lamentele successive”.
L’ultima relazione è stata quella del professor Luigi Amato, ordinario di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo che dopo essersi autodefinito “cattolico ghibellino” per le sue idee non sempre allineate, ha esposto un esauriente excursus sui principali avvenimenti storici che hanno condizionato la politica, l’economia e di conseguenza la società mondiale a partire dalla caduta dell’Unione Sovietica del 1989.
E’ il relativismo però, secondo il professor Amato, la piaga più grande e il più grande totalitarismo del 21° Secolo, mentre in politica i cattolici, seppur ancora molto presenti, sono diventati ininfluenti, soprattutto nelle grandi scelte di politica estera.
“I valori cattolici, anche intesi in senso laico, devono farci da filtro per la globalizzazione – ha spiegato Amato – e l’elemento comunitario, che ad esempio oggi si è manifestato, pur con le nostre differenze di pensiero, deve diventare il punto di partenza per la valorizzazione della libertà, intesa come elemento di consapevolezza”.
L’incontro si è chiuso con un dibattito animato da Salvo Notarrigo, presidente delle Acli Enna e già assessore alle Politiche Sociali del comune di Enna, Giovanni Cafeo, coordinatore del progetto RES e Dario Tota, consigliere comunale di Siracusa.