Apre i battenti da oggi la mostra “Ciclopica: la grande scultura internazionale Da Rodin a Giacometti”, in esposizione, fino al 30 ottobre nell’ex convento di San Francesco d’Assisi di Siracusa.
Oltre 100 le sculture in mostra per una rande panoramica sul concetto di scultura, attraverso quasi due secoli: dall’800 ad oggi. La mostra, a cura di Vincenzo Sanfo, è organizzata da Sicilia Musei in collaborazione con Diffusione Italia International Group.
In prima battuta tre opere che simboleggiano le tre direzioni della cultura internazionale cioè Africa, Asia ed Europa e come segnale delle fonti di ispirazione della scultura internazionale: una testa di Buddha in pietra, del XVI secolo proveniente dalla Cina, una scultura ellenistica e un gruppo di antiche sculture africane utilizzate per maschere rituali.
Marmi e bronzi, tipici materiali della scultura, si alternano a materiali inconsueti, come ad esempio la carta, la terracotta, il poliuretano, la plastica, la vetroresina e molti altri materiali.
Lunghissimo l’elenco dei maestri presenti in mostra che comprende quasi tutti i grandi da Rodin, qui presente con un bozzetto dei “Borghesi di Calais”, proveniente dai musei francesi, sino a due straordinari capolavori di Alberto Giacometti, passando per Marino Marini, Mimmo Paladino, Arman, Pablo Picasso, Asger Jorn, Luigi Mainolfi, Henry Moore e molti, molti altri.
“Il panorama delle opere – ha commentato il curatore Vincenzo Sanfo” – spazia da opere monumentali, come quelle di Sebastián il più grande scultore messicano vivente, erede della monumentalità di Diego Rivera sino a opere da camera, come le teste dei Guerrieri di Xi’an, rivisitate dalla grande artista cinese Zhang Hong Mei, ormai un must internazionale, contesa com’è dai collezionisti di mezzo mondo. Sino ad opere di artisti, ingiustamente, caduti nell’oblio, come il capolavoro di Mario Giansone, scultore poco noto al grande pubblico, ma che vantava tra i suoi affezionati collezionisti, personalità come Umberto e Gianni Agnelli, che arredarono il palazzo della SAI con le sue opere. Personaggio singolare, rifiutò l’invito alla Biennale di Venezia e la donazione di una sua opera a Peggy Guggenheim, che lo desiderava in collezione. A Siracusa sarà presente con un’opera capolavoro come ‘La Pietra dell’Amore’”.