Ogni parola studiata e misurata in pieno stile Giovanni Cafeo. Rompe così il silenzio il neo deputato regionale del Partito Democratico, analizzando i dati delle scorse elezioni regionali e cercando di spegnere l’incendio che sta divampando all’interno del Pd.
Nell’analizzare i dati scaturiti dalle ultime elezioni regionali, – dice Cafeo – il Partito Democratico non può correre ancora una volta il rischio di cadere nello stesso infernale “loop” che negli anni ha poi causato, ogni volta che ciò avveniva, la sua sconfitta elettorale
Anche se in maniera non completamente esplicita, tira le difese del segretario provinciale, Alessio Lo Giudice, considerato uno degli autori del fallimento politico del Pd da quasi tutte le altre aree del partito al di fuori di Giovanni Cafeo.
Anche questa volta, – continua – invece di guardare con spirito critico ma costruttivo ai reali motivi della sconfitta, il dibattito viene spostato sulla ricerca di un fantomatico capro espiatorio, una figura sulla quale addossare tutte le colpe del partito senza però risalire alle cause intrinseche del risultato
Cafeo era stato tirato in causa nei giorni scorsi (in maniera silenziosa) dal sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, e dai dirigenti Turi Raiti e Enzo Pupillo. I tre accusavano il segretario provinciale Alessio Lo Giudice di aver fatto un accordo, in piena campagna elettorale per il 5 novembre, con il sindaco di Carlentini, Enzo Basso, a vantaggio proprio di Cafeo.
Basso avrebbe fatto confluire i propri voti della provincia Nord di Siracusa nella persona di Giovanni Cafeo, il quale, in accordo ad Alessio Lo Giudice (sempre secondo i tre dirigenti del partito) avrebbe promesso un altro patto per un posto a Roma di Basso. Peraltro, il problema sostanzialmente sarebbe quello di aver scavalcato la presenza del partito, e non la decisione, l’accordo, il patto tra Cafeo e Basso.
Accordi, amori sottobanco presunti, e accuse lanciate a mezzo stampa “non fanno altro che allontanare la città dalla politica.
“Da oggi, non possiamo più permetterci di perdere tempo perché la priorità deve essere il rilancio della Sicilia, del suo territorio, dei cittadini.” – spiega Cafeo, il quale tra politiche e amministrative, ricorda che tra gli appuntamenti “caldi” c’è anche il congresso del partito.
Eh già, come disse lo stesso Cafeo “questa è la contesa del partito”. L’avevamo capito. Ma inevitabilmente si deve guardare al futuro in termini di unione e senso d’insieme.
Non ci siamo mai sottratti al dialogo e al confronto e fino ad oggi abbiamo svolto un ruolo di stabilizzazione del partito, di certo non abbiamo intenzione di cambiare atteggiamento adesso. – ha infine dichiarato Cafeo – Come deputato regionale del PD, sarò coerente con il mandato datomi dal territorio e lavorerò per costruire un nuovo Partito Democratico, cercando di evitare gli errori che abbiamo commesso nel passato
E quindi non rimane altro che aspettare sorprese e colpi di scena, chissà.