Si riducono del 2,1% nel secondo trimestre 2016 le imprese artigiane siracusane a vocazione turistica. Peggio di Siracusa, Isernia (-4,5%), Caserta (-3,4%), Avellino (-2,3%), Chieti e Caltanissetta con una contrazione analoga a quella siracusana.
A rilevarlo è l’Osservatorio dell’Ufficio studi di Confartigianato Sicilia su dati Unioncamere-Infocamere. Malgrado la riduzione delle imprese del settore, la provincia di Siracusa è fra le dodici province del Sud per maggiore quota di artigianato potenzialmente interessato da attività turistiche (20,8%, contro il 19,3% del Mezzogiorno), preceduta da Napoli (24,0%), Palermo (23,7%), Agrigento (23,6%), Reggio Calabria (22,6%), Catania (21,9%), Messina (21,7%), Caserta (21,0%) e seguita da Trapani (20,7%), Enna (20,4%) e Crotone (19,4%).
“A fare da traino, nonostante il calo registrato, sono alcuni comparti chiave individuati in otto ambiti – spiega Daniele La Porta, presidente di Confartigianato imprese Siracusa – l’agroalimentare con 415 imprese, altre attività manifatturiere e dei servizi con 285 aziende, ristoranti e pizzerie con 261 imprese, Bar, caffè, pasticcerie con 132 imprese, trasporti con 106 imprese, abbigliamento e calzature con 87 imprese, attività ricreative, culturali, intrattenimento con 5 imprese, strutture ricettive con una impresa”.
“Per far fronte al delicato momento che sta vivendo il settore – ricorda il presidente La Porta – Confartigianato Imprese Siracusa mette a disposizione delle aziende in difficoltà, o con necessità di investire, lo strumento del ConfidiSistema con una contro garanzia fino all’80% e con la capacità di finanziare nel giro di quindici giorni».