elezioni regionali

Siracusa, Cutrufo in lista Ap: sbugiarda il Pd

Siracusa, Cutrufo in lista Ap: sbugiarda il Pd

Gaetano Cutrufo prende atto con amarezza della sua esclusione dalla lista dal Partito Democratico, per le prossime regionali del 5 Novembre, e comunica la sua adesione alla lista Ap, Alternativa Popolare.
Al contempo, a mezzo stampa, lancia un duro attacco al Pd. Dopo aver spiegato che la proposta di candidatura è arrivata dalla Giunta del partito, adesso con toni aspri dichiara: “Mi accorgo però che al di là delle parole il partito democratico di Siracusa non ha alcuna intenzione di aprirsi alla società civile” – dice Cutrufo – “Al di là delle parole perché proprio alla presenza di Renzi, Garozzo, Amoddio, Di Marco, Lo Giudice, e Amenta, l’attuale assessore regionale Bruno Marziano ha detto testualmente (riferendosi a se stesso, me e Paolo Amenta) “Caro Matteo, ecco la lista del Pd”. E poi, sempre Marziano, questa volta riferendosi solo a me “Gaetano è il mio sostituto naturale”.

I riferimenti sono tutti a quello che stavolta è stato visto come un tradimento politico, da un lato l’accoglienza a braccia aperte, e dall’altro un documento votato durante la scorsa direzione provinciale che vedeva nella rosa dei tre nomi candidati Marziano, Cafeo e Amenta, escludendo così il Presidente del Siracusa Calcio.
“Credo che sbaglino – continua – invece coloro che pensano ai numeri, fanno conti, trovino la soluzione. Coloro che più che pensare al territorio pensano semplicemente alla posizione personale. Ma non mi dispiace aver fatto la figura di chi crede ancora alle ideologie che hanno reso il centro sinistra un’area politica stimata e apprezzata”.

Dopo lo sbandamento iniziale, e qualche scoraggiamento, adesso Cutrufo è pronto per andare avanti, ma su strade diverse da quelle percorse dal Partito democratico. “Io nella lista Ap- annuncia – e il Pd fatto di tanti amici che purtroppo hanno la memoria corta. Perché non credo che la linea scelta dal Pd sia coerente con le parole del segretario nazionale. Non credo che la prova di forza faccia bene alla democrazia interna ma neanche ai risultati elettorali. Ai miei amici Bruno Marziano, Giovanni Cafeo e Paolo Amenta auguro le migliori fortune. Voglio anche offrirgli la mia solidarietà, non deve essere stato semplice, visti i loro trascorsi, essere alleati nel fare in modo che non ci fossero le candidature mie e di Pippo Basso. Adesso saranno highlander? Non lo so se questa volta almeno uno sopravviverà al responso delle urne. Vecchie logiche che francamente non mi interessano. – infine conclude – Vecchio modo di fare politica per il quale dovranno dare conto agli elettori”.