“Il turismo deve diventare una voce fondamentale per l’economia siciliana e siracusana, dopo decenni di belle parole ma poco altro. Per cui, andando oltre alla frase fatta, oggi servono le giuste infrastrutture da supportare con sforzi progettuali di Regione e Comuni”.
Ad alzare la voce su un tema così attuale sono i portavoce nazionali del M5s Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani e i portavoce regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua pungolano l’Ars e si rivolgono anche ai Comuni siracusani a vocazione turistica.
“Il governo nazionale sta facendo la sua parte, ad esempio con la ciclovia Magna Grecia che deve diventare adesso realtà. Il Ministero delle Infrastrutture ha infatti messo a disposizione 361,78 milioni di euro proprio per far nascere il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Tocca alle Regioni inviare gli studi di fattibilità. Mi auguro che la Sicilia non si perda nelle sue solite contraddizioni. La ciclovia da Messina a Pachino, passando per Catania e Siracusa è un’infrastruttura che finalmente promuove la mobilità dolce e crea una ulteriore attrattiva legata alle due ruote a pedali e al turismo sostenibile”, spiegano gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
La ciclovia cosiddetta Magna Grecia, circa 1.000 km di percorso turistico a due ruote che parte in Calabria ed il cui tratto siciliano si muove da Messina, si collega con Catania, Siracusa e Pachino fino a Pozzallo, “è un altro modo in cui a tanti turisti italiani e stranieri piacerebbe scoprire i gioielli del nostro territorio”.
Un errore di prospettiva sarebbe, da parte dei Comuni, pensare di utilizzare per lo scopo – da Siracusa a Pachino – tratti di ferrovia in disuso o dismissione. “Esiste infatti una legge per l’istituzione delle ferrovie turistiche in aree di pregio naturalistico e archeologico. Per cui quei binari e quelle stazioni, basti pensare in particolare al territorio di Noto e Pachino, potrebbero invece essere dedicati a treni turistici al di fuori delle tratte commerciali. E’ una delle indicazioni del Ministero e merita la giusta considerazione. In fondo, una buona offerta turistica è capace di offrire alternative, come il treno paesaggistico e la ciclovia, senza sovrapporre uno all’altra finendo per limitare le potenzialità di un’area invece da valorizzare in ogni modo possibile”.