Esiste il raptus di follia? E soprattutto, la folli può giustificare un omicidio? Un tema attualissimo affrontato nell’Agòn di ieri sera al teatro Greco di Siracusa. Successo di partecipazione (oltre 3000 spettatori) per la dodicesima edizione, organizzata dal Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights (Isisc), dalla Fondazione Inda, dall’associazione Amici dell’Inda e dall’Ordine degli Avvocati di Siracusa.
L’imputato, Eracle, in un momento di follia uccide mogli e figli, subito dopo aver fatto fuori il tiranno Lico, il quale ha provato a impossessarsi di regno e casa di Eracle approfittando della sua assenza.
Se da un lato c’è la brutalità di uccisioni commesse con lance e martelli, dall’altra si consuma il dramma umano. La giuria popolare si esprime compatta: Eracle è colpevole e dovrà essere condannato. Ma il giudice, in questo caso Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Corte Suprema di Cassazione, ribalta la sentenza: Eracle è assolto perchè non in grado di intendere e di volere ma, in quanto pericoloso per la società, dovrà essere chiusi in una clinica di recupero psichiatrico.
E’ stato Antonio Di Pietro, già sostituto procuratore del pool di Mani Pulite a sostenere le tesi dell’accusa, mentre Giuseppe Fanfani, presidente della nona commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, ha rappresentato la difesa.