5 novembre

Garozzo: “Si dimettano Lo Giudice, Orfini e Raciti”

Siracusa, Garozzo: "Si dimettano Lo Giudice, Orfini e Raciti"

Dimissioni per il segretario provinciale del Partito Democratico Alessio Lo Giudice, il segretario regionale Fausto Raciti. Questa la richiesta del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, fresco di campagna elettorale a sostegno di Gaetano Cutrufo. Ma il 5 novembre non finisce qua, e dopo le due dimissioni all’interno dell’esecutivo del Pd e questo botta e risposta tra Garozzo e Lo Giudice molto probabilmente si aprirà una lunga stagione di delitti politici, tentati o riusciti, tutti targati Pd.
Si dice basito dal comportamento dei tre Garozzo, e spiega: “il segretario provinciale Lo Giudice, il giorno dopo le elezioni dirama un comunicato stampa di pura retorica per redarguire personalità varie quasi a voler attribuire loro i risultati ottenuti dal partito in provincia, farfugliando di regole e di statuto.”
Il riferimento è alle accuse di questa mattina di Lo Giudice che punta il dito proprio contro il sindaco per aver supportato la campagna elettorale di un candidato di Ap, in aperto contrasto con lo statuto del partito. A sua volta il sindaco accusa i tre di essere andati a Carlentini, proprio in piena campagna elettorale, solo per un tornaconto personale: fondare l’area orfiniana.

“Ritengo che l’unica cosa gli resti da fare sia dare le dimissioni – dice Garozzo – anche perché è del tutto ingiustificabile e squalificante per chi si definisce segretario, come appunto Lo Giudice o lo stesso Raciti recarsi a Carlentini, in piena campagna elettorale, insieme a Matteo Orfini, leader nazionale del Pd per costituire l’area Orfini. Un’azione, questa, volta non a sostenere la candidatura di Fabrizio Micari ma a rendere merce di scambio i voti della zona Nord della provincia. Voti che poi saranno determinanti per uno dei candidati della lista del Pd, vicino ovviamente a Raciti. Senza contare la presa in giro fatta a un intero territorio promettendo una candidatura alle nazionali e regalando illusioni prive di qualunque concretezza. Se dirigenti provinciali, regionali e nazionali si comportano in questa maniera e si prestano a queste operazioni di basso cabotaggio è chiaro a tutti che il Pd non c’è più”.

“Il risultato fallimentare – continua – registrato alle elezioni regionali è da attribuire in larga parte proprio a Raciti che ha gestito in maniera scomposta tutto il percorso verso le elezioni, dalla stesura delle liste al metodo per scelta del candidato presidente. Questo fa di lui l’artefice e l’attore principale del disastro del Pd.
Questi personaggi e i loro atteggiamenti sono uno dei motivi che hanno spinto tante persone che credevano nel Pd ad allontanarsi dal partito, a scegliere di non votarlo, a consegnare la nostra regione nelle mani del centrodestra. A mio avviso l’unica cosa che possono fare e rassegnare immediatamente le dimissioni”.