Tensioni su tensioni per il nuovo bando del servizio idrico di Siracusa. Il Comune si trova tra due fuochi e come fa sapere l’assessore Gradenigo, mentre la Siam (attuale gestore del servizio) fa ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento della gara, perché il nuovo bando sarebbe “antieconomico e poco remunerativo”, i sindacati dichiarano lo stato di agitazione. “In mezzo – aggiunge Gradenigo – c’è un parlamentare della Repubblica Italiana come la Prestigiacomo che getta benzina sul fuoco accusando l’Amministrazione di voler agevolare il profitto d’impresa a danno dei lavoratori.
Il disciplinare e il capitolato – spiega allora l’assessore – prevedono espressamente l’obbligo, per i partecipanti alla gara, di presentare un piano dettagliato di riassorbimento del personale e di assumere prioritariamente il personale dell’impresa uscente e puntando ad aumentare e migliorare i servizi”.
Gradenigo riassume il bando per numeri: “1.943.000 euro all’anno (ovvero oltre 6 milioni di euro) per opere idriche e fognarie; 2 milioni di euro all’anno di manutenzione ordinaria; un progetto esecutivo per l’eliminazione dei reflui depurati dal porto grande di Siracusa; un progetto esecutivo di captazione dell’acqua potabile dalla presa di Petino/Galermi (Pantalica) per la dismissione dei pozzi insalinati e la distribuzione dell’acqua dolce; 5 nuovi sportelli di contatto con il pubblico dislocati nei quartieri; 7 nuove casette dell’acqua per ridurre la produzione di plastica e garantire alle zone più periferiche l’accesso all’acqua potabile a prezzi vantaggiosi; 9 nuove docce temporizzazione presso solarium e spiagge libere (Ortigia, Borgata, Fanusa, Arenella, Ognina, Fontane Bianche); una campagna pubblica di sensibilizzazione al risparmio idrico.
Le scelte amministrative – conclude – stanno dentro una cornice legislativa comunitaria e nazionale che i dirigenti del Comune hanno l’obbligo di rispettare. anche per ciò che concerne la clausola sociale e scaricare sulle amministrazioni locali le tensioni sociali, soprattutto in questo momento storico, non appare un comportamento responsabile”.
