Nella seduta di ieri sera

Siracusa, “no” del Consiglio Comunale a legalizzazione Cannabis

Siracusa, il Consiglio Comunale dice "no" alla legalizzazione della Cannabis

Il consiglio comunale di Siracusa si spacca sulla mozione per la legalizzazione della cannabis, che mirava alla firma dell’amministrazione di un documento da inviare al Parlamento. A darne notizia è il consigliere comunale, Alessandro Acquaviva. Sono stati 8 voti i favorevoli, 3 gli astenuti e 7 i contrari . “La proposta – commenta Acquaviva sul suo profilo facebook – non passa per un solo voto ma è stato comunque un bel dibattito. Auspico che la proposta di legge per la legalizzazione della commercializzazione e dell’ uso dei derivati della cannabis riprenda, comunque , il suo cammino in Parlamento per sottrarre il mercato alle mafia, per controllare la qualità del prodotto, quindi, a garanzia della salute del consumatore e per ridurre il numero dei consumatori come si è già verificato in Colorado e negli altri paesi che hanno di recente legalizzato la cannabis”. L’input, come riferisce il consigliere, era arrivato nei mesi scorsi da una campagna di raccolte firme avviata da Salvatore Russo.

Tra i consiglieri che hanno votato contro, a rompere il silenzio sono Salvo Sorbello e Cetty Vinci che, in una nota congiunta, spiegano: “Ci siamo opposti con forza a questa proposta (che non è passata per un soffio), perché riteniamo che lo spinello e la cannabis non siano sostanze innocue o che si possa parlare di “riduzione del danno” legalizzandone la vendita. – continuano – Noi siamo convinti che l’obiettivo da raggiungere sia la libertà dalla droga, lottando contro i mercanti che provocano schiavitù e morte. Le “droghe leggere” non sono innocue ma causano evidenti danni al cervello e riescono a sedurre e a incatenare alla dipendenza. L’obiettivo da perseguire, a nostro avviso, non è legalizzare le droghe ma “liberare” chi vi è incappato e rischia di finire in una spirale molto pericolosa. Ieri il consiglio comunale, che a nostro avviso aveva argomenti ben più importanti per la vita cittadina da affrontare e risolvere, ha rischiato di mandare in particolare ai giovani un messaggio negativo. Siracusa – concludono – dovrebbe essere ancora una città per l’uomo, dove la vita di ognuno s’intreccia a quella degli altri, in un legame solidale che porta a considerare la salute dell’altra persona importante per tutta la comunità, per cui nessuno deve essere “favorito”, anche solo dall’indifferenza, per rovinarsela”.