Mare e cielo, madre e padre, nascere nell’una e aspirare a raggiungere l’altro in una tensione emotiva e fisica molto forte. Tutto questo ritroviamo in “Ascetic” lo scatto pluripremiato di Emanuele Vitale, fotografo sub, siracusano doc, ma da sempre in giro per l’Italia e per il mondo. Il mare lo ha sempre avuto dentro e per raccontarlo ha usato non le parole, spesso insufficianti, ma le immagini che meglio riescono a comunicare le emozioni.
In “Ascetic”, realizzata nel 2017 con una fotocamera compatta, il mare raccontato è quello siracusano del Plemmirio, che Vitale conosce bene; la modella, novella sirena, è una ragazza padovana di 18 anni, Lucrezia De Mari, sincronette. Il profondo sud e il lontano nord si incontrano e si fondono in un’opera d’arte.
“Questo scatto – ci racconta Emanuele Vitale – fa parte di un progetto ancora in divenire e nasce dall’elaborazione dell’idea del mare inteso come un grembo materno dal quale si vuole venire fuori per raggiungere il cielo che rappresenta la figura paterna”.
E se l’idea che ha partorito “Ascetic” è senza dubbio elaborata e ponderata, altrettanto lo è stata la sua realizzazione, che ha visto mesi e mesi di prove, soprattutto per la modella che ha dovuto imparare a posare senz’aria e ad essere piombata a circa 20 metri di profondità dentro una grotta. Il risultato, alla fine, è stato impeccabile.
“Ascetic”, infatti, ha già avuto tanti riconoscimenti tra i quali la Menzione d’Onore all’International Photographer of the Year, l’ND Award nella prima sezione speciale e la medaglia d’oro nella categoria Black and White. Di Emanuele Vitale si sono occupati anche quotidiani nazionali, come il Secolo XIX e La Stampa, che gli hanno dedicato diversi articoli.
Non solo, l’estro di Vitale ha trovato il giusto riconoscimento a Trieste dove ricopre il ruolo di direttore artistico del Concorso Internazionale di fotografia subacquea Città di Trieste. In questi giorni, inoltre,partecipa, insieme a tanti artisti internazionali, alla mostra fotografica sull’acqua “We are drops”che resterà in esposizione a Capo d’Orlando fino al 13 maggio.
E Siracusa? Vale anche in questo caso il detto “nemo profeta in patria?
“Mi piacerebbe fare qualcosa nella mia città – ci dice – ho anche fatto delle proproste….Vedremo”.