Inaugurata, questa mattina, a Palazzo Greco, a Siracusa, la mostra multimediale Orestea atto secondo. La ripresa delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo la Grande Guerra e l’epidemia di Spagnola.
Si tratta di una mostra multimediale, a cura di Marina Valensise, con la supervisione di Davide Livermore, nata in occasione del centenario della messa in scena delle Coefore di Eschilo, che avvenne nel 1921 con la direzione artistica di Ettore Romagnoli, le scene e i costumi di Duilio Cambellotti, le musiche e i cori di Giuseppe Mulè.
A partire dalla raccolta di fotografie inedite di Angelo Maltese e grazie a documenti d’archivio e alle nuove tecnologie audiovisive, la mostra racconta le origini dell’Inda e il modo di produrre uno spettacolo teatrale all’inizio del Novecento.
L’allestimento, curato da Carmelo Iocolano e Elena Servito,è suddiviso in tre sezioni. La prima è dedicata ai protagonisti dell’impresa che segnò la ripresa delle rappresentazioni classiche dopo la Grande Guerra e l’epidemia di Spagnola, e cioè il conte Mario Tommaso Gargallo di Castel Lentini, che federò intorno a se le forze vive della città di Siracusa per far rinascere il Teatro Greco, l’archeologo Paolo Orsi, che garantì la tutela del monumento, il grecista Ettore Romagnoli, che diresse gli spettacoli, il compositore Giuseppe Mulè e l’artista Duilio Cambellotti che provvidero a scrivere le musiche e disegnare le scene e i costumi, mentre i docenti e degli allievi della locale Scuola d’Arte applicata all’Industria e il sarto padovano Manrico Bonetti ebbero il compito di eseguirli materialmente per la messa in scena delle Coefore nella primavera 1921.
La seconda sezione espone una selezione di 44 fotografie dello stesso spettacolo del 1921, realizzate dal grande fotografo siracusano Angelo Maltese durante le rappresentazioni al Teatro Greco nell’aprile 1921. Infine entrando nello Spazio del tempo, il visitatore della mostra potrà assistere alla proiezione di un video realizzato da Alain Parroni con Threeab e immergersi nell’atmosfera del Teatro Greco di cent’anni fa: le immagini dei momenti salienti del secondo atto dell’Orestea iniziano a prendere i colori delle scenografie e dei costumi di Cambellotti, mentre gli attori del 1921, prendendo oggi le voci degli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, cominciano a recitare alcuni dei versi di Eschilo, tradotti in endecasillabi sciolti da Ettore Romagnoli e iniziano a cantare i cori delle Coefore secondo la partitura originale di Giuseppe Mulé e sotto la direzione del Maestro Marco Podda che ne ha assicurato la trascrizione. Infine, al termine del filmato, la voce di Stefano Santospago riproduce un brano del discorso pronunciato cent’anni fa al Teatro Greco da Vittorio Emanuele Orlando, inviato del Governo Giolitti.
All’inaugurazione della mostra, oltre il consigliere delegato dell’Inda Marina Valensise e il regista Davide Livermore, sono intervenuti il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, presidente della Fondazione Inda, l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa Fabio Granata, il sovrintendente della Fondazione Inda, Antonio Calbi e l’assessore alla Cultura e Spettacolo della Regione Liguria, Ilaria Cavo, che ha annunciato l’allestimento della mostra a Genova alla fine dell’anno prossimo.
La mostra resterà a Siracusa dal 1 luglio 2021 al 30 settembre 2022, e sarà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Il catalogo è pubblicato da Electa.