Quello che era stato preannunciato è accaduto: nel tardo pomeriggio di oggi in concomitanza con la seduta del consiglio comunale, molti siracusani si sono ritrovati in Piazza Duomo per contestare l’operato dei consiglieri e “staccare la spina” come hanno più volte scritto sui social. Un centinaio in tutto che prima con tanto di cartelli hanno presidiato l’ingresso del Vermexio, poi sono arrivati fin dentro l’aula per seguire dal vivo le parole e il dibattito tra i consiglieri.
Le parti contrapposte sono state sin dall’inizio ben chiare: da una parte Salvo Sorbello, Simona Princiotta, Cetty Vinci, che questa mattina hanno depositato le loro dimissioni presso lo studio del notaio Pensavalle e che hanno spiegato le ragioni per cui anche gli altri consiglieri dovrebbero dimettersi. Dall’altra, uno per tutti Alberto Palestro, secondo il quale chi chiede le dimissioni è in malafede, facendo riferimento chiaro a quei consiglieri che fomentano la protesta e aggiungendo anche che “la confusione mediatica di questi giorni non fa bene a nessuno “.
Non sono mancate le interruzioni del pubblico, che ha ascoltato con interesse quanto è avvenuto e che non ha perso occasione di sollecitare le dimissioni in massa dell’intero consiglio. E a rincarare la dose, c’è stato anche chi come Castagnino ha dichiarato che le dimissioni dovrebbero essere date “per far cadere anche l’amministrazione la cui gestione – ha detto – si è rivelata fallimentare”.
La Consigliera Princiotta è intervenuta rimarcando che il servizio de Le Iene ha riportato solo una parte del materiale che è in suo possesso e che tanto altro ancora deve venire fuori. Da parte di tutti, poi, è stata rimarcata l’assenza del sindaco, Garozzo. La consigliera Princiottaha anche chiesto che qualcuno del pubblico potesse intervenire, cosa negata dal presidente Armaro. Quando, dopo il batti e ribatti, il consiglio ha iniziato i lavori secondo l’ordine del giorno in programma, i cittadini hanno abbandonato l’aula, delusi per non essere potuti intervenire, ma ancora di più perché non è cambiato nulla. Non ci sono state le dimissioni di massa che speravano e che in automatico avrebbe fatto cadere il Consiglio.