Avrà tempo fino al 15 aprile l’Ias “per aderire alle prescrizioni imposte dalla Procura e per prestare idonea garanzia fidejussoria”.
Questo quanto disposto con un documento notificato questa mattina all’ias, proprio nel giorno in cui scadeva il termine ultimo fissato dalla pubblica accusa dopo il provvedimento di sequestro preventivo dell’impianto. Si tratta di una proroga “eccezionale e non ripetibile”.
La decisione è stata presa in seguito ad una serie di considerazioni, a partire dalla richiesta, depositata ieri mattina dal legale dell’Ias, Favi, nella quale si fanno presenti le difficoltà riscontrate nel raggiungimento di accordi tra i soci pubblici e privati dell’Ias sull’adesione alle prescrizioni. La pubblica accusa, inoltre, ha considerato condivisibile l’esigenza, rappresentata nell’istanza di richiesta di proroga, di tutelare il profilo occupazionale dalle conseguenze derivanti dalla sospensione delle attività di depurazione. Anche se, però, questo principio – è stato sottolineato – va contemperatocon quelli dell’obbligatorietà dell’azione penale e della salvaguardia dell’ambiente. A ciò si unisce l’esigenza di sottoporre a verifica la nota tecnica del legale dell’Ias del 19 marzo scorso e di vagliare la possibilità e le corrette modalità di attuazione di una chiusura dell’impianto.