associazione astrea

Siracusa, raccolta fondi per una bimba di 7 anni malata di tumore: domani in Piazza Santa Lucia

Siracusa, raccolta fondi per una bimba di 7 anni malata di tumore: domani in Piazza Santa Lucia

Si terrà domani, alle 19, in Piazza Santa Lucia a Siracusa, una raccolta fondi, organizzata dall’associazione Astrea, per una bambina che ha bisogno di aiuto.

La bimba si chiama Giulia e ha 7 anni. E’ la mamma a raccontare la storia della piccola: “Giulia è in cura al Gaslini da 8 lunghi mesi. Nel dicembre del 2018, la vigilia di natale, le fu diagnosticato un Neuroblastoma di stadio 4.Tumore maligno gia’ in metastasi alle ossa e midollo. Appena appressa la gravità della situazione e il pericolo di vita che correva mia figlia, ho contattato un centro specializzato il Gaslini di Genova, dove i medici hanno preso in carico la situazione di Giulia e appena mia figlia era in condizioni di prendere l’ aereo siamo salite a Genova e la piccola ha continuato da subito le cure al Gaslini. Già nel primo periodo le cose non sono andate per il meglio, Giulia a maggio del 2019 chiude il protocollo perché dopo 10 cicli di chemio la malattia è ancora là e non può fare l’autotrapianto. Al Gaslini i medici preparano un nuovo schema: “Veritas” che comprende altri 5 cicli di chemio ancora più forti. Arrivata al terzo ciclo Giulia fa’ una rivalutazione. La malattia non si è fermata, è andata avanti. Non potevo crederci: niente stava funzionando tanta paura e il terrore che poteva succedere qualcosa alla mia bambina. I dottori ricominciano a studiare il caso di Giulia e decidono per un doppio trapianto e guanidina terapeutica.. delle radiazioni nucleari,per continuare poi con l’immunoterapia com’è di protocollo per il suo tipo di tumore. Giulia è stanca ma grazie ad una puntura usata nel suo caso hanno raccolto le staminali e subito ci hanno trasferito per il primo trapianto. Siamo qui da 8 mesi Giulia ha appena finito la terapia ad alte dosi qui al reparto trapianti del Gaslini di Genova e inizia a stare male. Deve stare in questa stanza senza poter uscire dalla porta circa un mese e poi la guanidina terapeutica in un altro ospedale: le radiazioni che hanno il compito di neautralizzare ancora di più le cellule di questo maledetto neuroblastoma. Io sono la sua mamma e il mio cuore si spezza a vedere mia figlia che continua a lottare come una guerriera perchè vuole vivere. Si spera in una risposta in questo primo trapianto altrimenti ad una cura sperimentale all’estero che solo con costi elevatissimi si può fare. Siamo lontane da casa da 8 lunghi mesi. Giulia ha una sorellina che non vede da tanto, i costi per gli aerei sono alti e cerco di farla venire su a Genova appena posso. Sono una mamma sola con una bambina splendida che vuole ritornare alla sua vita quotidiana stare con la sua sorellina e correre e giocare come prima”.