C’era molta attesa per la seduta di oggi del consiglio comunale che al punto sei dell’ordine del giorno presentava la modifica del regolamento di Polizia mortuaria, che proprio ieri è stata esaminata dalla terza e quarta commissione consiliare. Le due commissioni hanno deliberato due emendamenti che, in sostanza, prevedono l’eliminazione della retroattività della durata venticinquennale.
Oggi in aula dopo la richiesta del prelievo del punto all’ordine del giorno, è stato posta un’obiezione sulla sua trattabilità che ha riportato 15 voti a favore, 7 no e un astenuto.
Successivamente è stato posto il problema della mancanza di pareri. Il vice presidente Mangiafico ha chiamato l’Aula a pronunciarsi sulla pregiudiziale posta dai consiglieri Costantino Muccio e Buccheri che è stata però bocciata con due voti di scarto (12 a 10).
Dopo ore di discussione, prima di passare al voto della proposta di modifica, è caduto il numero legale. Fino al momento dello scioglimento della seduta erano stati approvati i due emendamenti più importanti, sostenuti dall’opposizione, che modificano in maniera sostanziale l’articolo 70 del regolamento fissando l’inizio delle concessioni all’1 gennaio 1997.
Sul merito del provvedimento, se per Castagnino il rinnovo della concessioni è un tentativo di salvare il bilancio dell’Ente aumentando i prelievi dai cittadini, per Reale gli emendamenti proposti non sono altro che una interpretazione autentica che l’Aula intende dare del regolamento del ’96; la conferma di questa interpretazione è data dal fatto che nessuna Amministrazione finora ha mai chiesto il rinnovo delle concessioni. Le necessità dei cittadini, ha detto Reale, vengono prima del numeri del bilancio comunale e non il contrario.
Radicalmente diversa la posizione dell’Amministrazione espressa dall’assessore ai Servizi cimiteriali, Alessandra Furnari. Il regolamento, ha detto, va applicato perché così è previsto dall’articolo 70 dello stesso, che introduce la retroattività, e perché ci sono le condizioni normative e contabili. La sua modifica potrebbe comportare un danno erariale e un intervento della Corte dei conti. Immediata la replica di Castagnino: nessun rischio di danno erariale, ha spiegato, perché i 4,3 milioni scritti a bilancio, a fronte di una spesa per il cimitero di un solo milione, non sono ancora stati impegnati. Sulla stessa linea anche Silvia Russoniello, per la quale l’Amministrazione sta “vessando i cittadini” mentre ci sono i margini per trovare nel bilancio i soldi che verrebbero a mancare.
il numero legale è mancato quando l’Aula si è pronunciata sulla riforma dell’articolo 41 relativo alla rateizzazione del pagamento delle concessioni.
Tutto è stato rinviato a domani.