Beni immobili, mobili, quote societarie e conti correnti, per un totale di circa 340 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza ad un consulente del lavoro, M.F. di 50 anni, e alla moglie, M.G. di 48 anni, per la violazione di cui all’articolo 10-quater del Decreto Legislativo n. 74/2000.
L’indagine ha avuto inizio nel 2013, a seguito di una segnalazione da parte di Enti previdenziali e assistenziali per delle anomalie rilevate nelle posizioni di alcune persone e di diverse aziende. Secondo l’accusa il consulente, dal 2010 al 2014, ha provveduto a compensare, per diversi contribuenti suoi clienti, debiti esistenti con crediti inesistenti. I controlli automatizzati degli Enti creditori hanno, invece, rilevato che i crediti compensati non erano reali facendo, così, scattare l’invio delle cartelle esattoriali. Il consulente ha nuovamente attestato di vantare crediti non reali, allo scopo di sottrarsi al pagamento definitivo delle cartelle esattoriali. Le verifiche dei militari delle fiamme gialle hanno portato alla denuncia del professionista e della moglie imprenditrice per aver compensato le proprie posizioni debitorie con crediti inesistenti per complessivi 511.190 euro. Nei confronti dei 40 clienti, ai quali sono stati recapitate cartelle esattoriali per i debiti accumulati e risultati compensati con crediti inesistenti per 983.705 euro, non si è proceduto penalmente perchè è stata riscontratta la loro buna fede, ma è in corso la riscossione bonaria dei debiti accumulati nel tempo.