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In provincia di Siracusa, in un anno, 52 lavori pubblici in meno andati in gara

In provincia di Siracusa, in un anno, 52 lavori pubblici in meno in gara

Sono 52 in meno i lavori pubblici posti in gara a Siracusa e provincia tra l’anno 2015 e 2016. O meglio, nel 2015 il numero di attesta di 119 lavori pubblici in gara, mentre l’anno successivo, il 2016 quindi, in dato si ferma a 67. Facendo due calcoli, la variazione percentuale in negativo è di -43,7%.
Ad analizzare l’economia aretusea, ma anche quella generica siciliana, è la Banca d’Italia nel suo ultimo report.
Contrazione, ovviamente, anche dell’importo per quanto riguarda i lavori pubblici in gara: nel 2015 72,4 milioni di euro, mentre nel 2016 sono 48 milioni.

Un altro punto delicato toccato nel rapporto è l’entità del prelievo fiscale alle famiglie.
La ricostruzione mostra che il prelievo fiscale locale ha inciso per il 4,1 per cento del reddito familiare medio, a fronte del 3,8 per cento nella media nazionale. In Sicilia sono risultate più onerose le addizionali regionale e comunali all’Irpef, che incidono insieme per 1.109 euro sul reddito familiare, contro 1.014 euro in Italia, e la Tari (401, rispetto a 354 euro).

Per quanto riguarda le aliquote dei principali tributi della Regione, il report fornisce dati siciliani disaggregati provincia per provincia. Siracusa, stavolta, rappresenta un’eccezione.
“Come nel 2015, – si legge nel report – le aliquote dell’imposta provinciale sull’assicurazione RC auto sono state applicate nella misura massima (16,0 per cento) in tutte le province, con l’eccezione di Siracusa (12,5); l’aliquota media dell’imposta provinciale di trascrizione è stata del 28,9 per cento. Tra i tributi di competenza comunale, l’aliquota media dell’addizionale all’Irpef, applicata nel 90 per cento dei Comuni, è rimasta allo 0,63 per cento.”

A livello macro comunque l’economia siciliana non gode certo di buona salute: ristagna il comparto industriale, in calo l’agricoltura, diminuiscono in generale le esportazioni, i redditi e i consumi delle famiglie sono cresciuti nel 2016 in misura contenuta, la crescita dell’occupazione si è interrotta nel secondo semestre.
In due parole: paralisi economica.