Il taglio delle poltrone a Roma, tanto voluto dal Movimento cinque stelle, è legge. Ieri, infatti, l’Aula ha approvato il disegno di legge costituzionale che riduce i deputati a 400 dai 630 attuali ed i senatori a 200 dagli attuali 315.
La riforma avrà, necessariamente, effetti sui territori. Tra le regioni più penalizzate, alla Camera, c’è la Sicilia che passa da 25 a 15 deputati nel collegio 1, con una perdita del 40 per cento; nel collegio 2 il calo è da 27 a 17 deputati e una riduzione del 37%.
Sulla base di questi dati, proviamo a ragionare sullo scenario politico che si potrebbe prospettare per il territorio siracusano, tenendo in considerazione le condizioni attuali, e quindi: legge elettorale e regole interne del Movimento.
Da qui può partire la discussione, e può partire tenendo in considerazione uno dei principi base del Movimento: e cioè la politica non come mestiere, ma come contributo, chiuso e finalizzato ad un momento storico. Questo, detto in soldoni, significa il mancato rinnovo di coloro che sono già al secondo mandato.
E’ bene ricordare che, lo scorso 4 marzo, da Siracusa sono stato eletti alla Camera: Paolo Ficara per l’uninominale e Maria Marzana sul collegio di Avola, Gianluca Rizzo e Filippo Scerra alla Camera per il proporzionale; ed infine per Forza Italia c’è stata la riconferma di Stefania Prestigiacomo. Ma di questo caso ne parliamo in un secondo momento, per il momento soffermiamoci sul Movimento.
Ficara e Scerra sono i “novellini”, mentre Maria Marzana è già al secondo mandato per cui, se il Movimento dovesse seguire questa logica, e pare che questa sia una strada possibile, la Marzana potrebbe abbandonare la poltrona.
Discorso leggermente diverso per Forza Italia che, alle scorse politiche, correva in coalizione con la Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia Udc.
Unica eletta alla Camera da Siracusa è stata Stefania Prestigiacomo, con il sistema proporzionale. Qui ancora non è chiaro cosa potrebbe accadere ma sicuramente c’è da dire che all’interno della coalizione, per quanto riguarda il collegio plurinominale di riferimento, Forza Italia ha raggiunto una percentuale pari al 18,1%, mentre la Lega 4,8%, Fratelli d’Italia 3,1%, Noi con l’Italia 2,4%.
Un seggio solo è scattato ed è andato proprio a lei. Bisognerà capire, quindi, come verrà fatto il taglio, partendo proprio da questi dati appena snocciolati e cercando di capire il nuovo disegno delle circoscrizioni
Unico eletto in Senato da Siracusa, Pino Pisani del Movimento 5 stelle. E anche qui i dubbi rimangono perchè devono saltare 9 nomi.
Secondo Pino Pisani, segretario d’aula del Senato, che parla di una svolta storica “è fondamentale al contempo stabilire regole chiare per dare al paese maggioranze stabili, evitando così di essere preda di fragili alleanze tra forze politiche”.
E’ bene dire che siamo nel campo delle ipotesi e che ancora è molto presto ragionare su nomi e poltrone. Peraltro il nuovo ddl, in quanto legge costituzione, può ora essere sottoposto a referendum confermativo se lo chiederanno 126 deputati o 64 senatori o cinque Consigli Regionali o 500.000 elettori. Questo non farebbe altro che allungare i tempi.