Calcio, Lega pro

Un Siracusa sciupone e sfortunato perde a Lecce

Un Siracusa sciupone e sfortunato perde a Lecce

Un Siracusa sciupone e sfortunato, nonostante una buona prestazione, perde la partita a Lecce con la prima in classifica.
Parte meglio il Siracusa che con Catania e De Silvestro spreca due occasioni d’oro per portarsi in vantaggio , soprattutto con Catania che non riesce a mettere dentro la palla dello 0-1. Il Lecce subisce la verve degli aretusei e solo verso la fine del primo tempo impensierisce Santurro con un tiro di Caturano respinto con i piedi dal portiere azzurro. A pochissimi minuti dall’ intervallo, l’episodio che sblocca il risultato: il direttore di gara fischia un rigore dubbio per il Lecce che Caturano trasforma con precisione. Il secondo tempo inizia con il Siracusa riversato in attacco alla ricerca del pareggio e che poco dopo spreca un’occasione d’oro: l’arbitro fischia un rigore anch’esso generoso per il Siracusa che pero’ Catania si fa parare. Prima della battuta del calcio di rigore succede pero’ qualcosa sul dischetto: Catania viene in contatto con Doumbia e quest’ultimo gli sferra una manata in faccia. Tutti si aspettano il rosso ma l’arbitro su indicazione del guardalinee pensa bene solo di ammonire il giocatore del Lecce. Scampato il pericolo il Lecce trova il gol del raddoppio con un autogol di Malerba che, credendo il gioco fermo, invece di ribattere lontano la palla, la infila nella propria porta nell’incredulità generale.
Passano 15 minuti e il Siracusa accorcia le distanze con De Silvestro su cross dalla destra di Valente .
Gli ultimi minuti si gioca poco, con il Lecce che vince la partita in modo immeritato e lascia l’amaro in bocca agli aretusei che meritavano di uscire con un pareggio dalla Stadio di via Del Mare di Lecce .
Amarissimo a fine gara il commento di Andrea Sottil: “faccio i complimenti alla mia squadra. Oggi eravamo noi a sembrare un squadra da alta classifica. Non mi piace parlare degli arbitri ma non capisco come Doumbia non sia stato espulso per la manata a Catania”.