I docenti Cobas Scuola ribadiscono il proprio “No” all’introduzione di un eventuale obbligo di vaccinazione, in risposta ad una recente ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.
Il provvedimento del Governatore stabilisce che le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, per censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere. In caso di indisponibilità o di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza.
Su questo si è già pronunciato il garante della privacy bocciando il provvedimento, ma i docenti Cobas ricordano anche la Risoluzione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa n. 2361/2021 che prevede esplicitamente di garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sotto pressione per vaccinarsi, se non lo desiderano.
“Con questa ordinanza – sostengono i docenti Cobas – si vogliono coprire inadempienze gravissime in quanto a sicurezza sul posto di lavoro, che nel caso della scuola riguardano ad esempio il mancato reperimento di aule, la riduzione del numero massimo di alunni/e, la mancata assunzione del necessario personale, il mancato acquisto di impianti di aerazione adeguati. L’eventuale obbligo – concludono – è un attacco alle scelte e all’autodeterminazione dei cittadini che rischia di innescare una pericolosa caccia all’untore”.