edilizia abitativa

Vinciullo, Castagnino, Alota: “A rischio 5mln”

Vinciullo, Castagnino, Alota: "A rischio 5mln"

“Il Comune di Siracusa rischia di perdere 5 milioni di euro, già stanziati nel Piano Nazionale di Edilizia Abitativa DPCM 16/07/2009 Programmi Integrati per il Recupero e la Riqualificazione della Città”. a comunicarlo l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS e i Consiglieri Comunali Salvatore Castagnino e Fabio Alota.
In una nota congiunta, i tre puntano il dito contro l’Amministrazione Garozzo definendola inetta e superficiale, e per questi motivi i finanziamenti di 5 milioni di euro per l’edilizia abitativa sarebbero a rischio. “Infatti, – si legge nel comunicato – con nota 5438 del 1 febbraio 2017, l’Assessorato regionale delle Infrastrutture ha avviato il procedimento di esclusione dalla graduatoria, approvata con Decreto 11 marzo 2014 e pubblicata nella GURS 12/14, dei Comuni ammessi a contributo nell’ambito del programma finanziato. Come si ricorderà, con il DPCM 16 luglio 2009 è stato approvato il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, alla Regione Siciliana sono stati assegnati 8.561.070,09 euro. I Comuni che avevano partecipato al bando erano 13 e fra questi Siracusa, che si era classificata all’ultimo posto.- continuano – La richiesta, pervenuta in data 15 maggio 2013, quando Sindaco non era Garozzo, prevedeva una proposta di 7.468.250,00 euro e di questi, 4.950.000,00 euro di finanziamenti Stato-Regione, 843.250,00 euro di finanziamenti Comune-Enti, 1.675.000,00 euro di contribuzione da privati.
Dopo aver fatto la richiesta, hanno proseguito Vinciullo, Castagnino e Alota, il Comune di Siracusa si è rifiutato di seguire, come avrebbe dovuto, la pratica, tant’è vero che il 23/12/2015 l’Assessorato chiede dei documenti al Comune di Siracusa, che non riscontra nemmeno la nota fatta pervenire dalla Regione”.
A quanto pare la Regione non ha ricevuto alcuna risposta dal Comune di Siracusa,e alla luce di questo avrebbe sollecitato l’Amministrazione “a manifestare immediatamente la volontà dell’Amministrazione di realizzare il programma in oggetto e si sollecita la trasmissione, entro e non oltre 90 giorni dalla ricezione della presente, del progetto delle opere di livello almeno definitivo (art.23 D.lgs 50/2016), munito di visti ed approvazione, in relazione al livello di progettazione coerente rispetto alla proposta inserita in graduatoria. Dovrà essere, altresì, trasmessa la delibera di impegno delle somme necessarie al cofinanziamento comunale dell’intervento, unitamente alla documentazione già richiesta con la nota del 23/12/2015 sopra richiamata. Trascorso infruttuosamente il termine di cui sopra, questo ufficio avvierà la procedura di revoca del contributo concesso a codesto Comune”.
Ecco quindi che l’Assessorato regionale, sempre secondo le dichiarazione di Vinciullo, Castagnino e Alota, avrebbe provveduto a ritirare il finanziamento, avvertendo con una nota il Comune: “poiché, alla data odierna, l’Amministrazione Comunale non ha ottemperato a tale obblighi, non consentendo quindi di procedere alla sottoscrizione del protocollo di intesa fra Comune e Regione, ai sensi dell’art. 9 della L.r. 30/04/91, n. 10, si comunica l’avvio del processo di esclusione dalla graduatoria approvata con Decreto 11 marzo 2014 e pubblicata nella GURS 12/14, dei Comuni ammessi a contributo nell’ambito del programma finanziato. Ai sensi dell’art 11 della stessa Legge regionale, la S.V. potrà presentare le proprie osservazioni, entro 30 giorni dalla notifica della presente nota. Trascorso tale termine si procederà alla revoca”.
“Essendo stata la nota comunicata al Comune in data 1 febbraio 2017, il Comune di Siracusa ha ulteriori 15 giorni di tempo per fare valere le ragioni della sua inconcludenza e della sua inoperosità, fermo restando, ha concluso Vinciullo, la volontà mia di difendere il contributo assegnato per le case popolari della città di Siracusa, dichiarandomi, fin da adesso, disponibile ad intraprendere qualsiasi azione di tutela”.
“Comunque – hanno concluso Vinciullo, Castagnino e Alota – di fronte ad un gesto del genere, non possiamo non tornare a chiedere le dimissioni del sindaco e della sua Giunta”.