Un’Amministrazione con più assessori che elettori. Questo in estrema sintesi il commento della consigliera Simona Princiotta e del deputato nazionale Pippo Zappulla (entrambi Democratici Progressisti) sulla nomina del nuovo assessore di Orizzonte Siracusa, Salvo Piccione.
Un confine, tra maggioranza e opposizione, impercettibile, commentano su questa figura.
“E’ sempre più evidente – dichiarano – che il nostro “renzianissimo della prima ora”, Giancarlo Garozzo, di fatto è alla guida di una giunta civica, programmaticamente camaleontica e politicamente trasformista. Il Nostro è chiaramente convinto che sia sufficiente raccattare qua e là, per puntellarsi in consiglio con maggioranza ma solo numerica: a modestissimo avviso, ciò non basta per nulla. Soprattutto quando, come in questo caso, si perde del tutto il contatto con la gente e il consenso della città. – continuano – In questo vorticoso valzer di assessori prét-à-portere e di scelte amministrative e decisioni discutibilissime su rifiuti, trasporti, acqua, impianti sportivi, e non solo, mentre le stelle “democratiche” stanno beatamente a guardare”.
“Ci chiediamo infatti,- dicono – sommessamente ma non troppo: il Partito Democratico, provinciale e cittadino, non ha nulla, ma proprio nulla da dire? Tra un comunicato criptico della serie “vorrei ma non posso” e sempre più “forse vorrei ma sicuramente non posso” e una riunione civetta, ci pare che Alessio Lo Giudice e Marco Monterosso siano preda della sindrome di Totò: “Mica mi chiamo Pasquale io!!” Il pd non riesce a fare l’unica cosa seria e concreta: dichiarare chiusa l’esperienza Garozzo e tirarsi fuori dalla giunta. E’ vero che al peggio non c’è mai fine, ma ci auguriamo che al piu’ presto la città di Siracusa possa uscire da questa paludosa gestione e conquistare una vera e visibile fase di rilancio, di crescita, di cambiamento, nonchè di forte e concreta discontinuità nei programmi e nelle persone. – affermano – Sarà difficile non consegnare il governo della città alla facile demagogia e al populismo d’accatto, ma noi ci tenteremo seriamente. E lo vogliamo fare avviando da subito un confronto con quel che è rimasto del centrosinistra, con il mondo della cultura, delle forze economiche e sociali, con i cittadini.- e poi concludono provocatoriamente – E con il Pd? Quelli non si chiamano mica Pasquale!”